Gli Hamer
Gli Hamer, una delle più numerose etnie della Valle dell’Omo, sono principalmente pastori, per cui al bestiame è assegnato un ruolo centrale nelle loro cultura.
Gli appartenenti a questa etnia si caratterizzano per le particolari decorazioni del corpo e dei capelli.
Le donne acconciano i capelli in sottili treccine che poi coprono con dell’argilla mista a burro che conferisce un particolare colore rosso. Indossano pelli impreziosite da conchiglie e da perline colorate, bracciali in ferro e rame.
Gli uomini portano tra i capelli una o due piume, a seconda della loro importanza nella tribù, fermate con l’argilla sulla sommità della testa.
Per non rovinare l’acconciatura quando dormono, utilizzano uno speciale poggiatesta di legno che tengono sempre in mano durante il giorno.
Le decorazioni e gli ornamenti degli Hamer hanno un significato ben preciso.
Il numero degli orecchini indossati dagli uomini corrisponde al numero delle loro mogli.
Le ragazze nubili portano nei capelli un disco di metallo, mentre le donne fidanzate indossano delle pesanti e strette collane di ferro. Quelle sposate stringono intorno al loro collo un pesante collare di pelle intrecciato con inserti in metallo.
Quando un ragazzo raggiunge l’età per diventare uomo, deve superare una particolare cerimonia di iniziazione, “il salto dei tori”, che gli darà diritto a sposarsi, possedere bestiame e avere figli.
I buoi, in numero di sette, vengono messi in fila uno accanto all’altro e tenuti fermi.
I ragazzi, dopo una breve rincorsa, saltano sul primo bue e, in equilibrio precario, balzano sul dorso degli altri animali sino a completare la prova, che ripeteranno per quattro volte consecutive.
La parte iniziale di questa cerimonia è caratterizzata da balli, canti e da una usanza terribile, il rito della fustigazione delle donne.
Le donne Hamer, mentre ballano, chiedono con insistenza di essere frustate. Si sottopongono volentieri e con orgoglio a queste tradizionali frustate, che creano profonde lesioni sulla pelle di braccia e schiena.
Più segni verranno lasciati sulla schiena, più crescerà il rispetto che avranno per loro nella tribù e più verranno considerate donne forti e coraggiose.
Agli occhi di noi occidentali questo rito appare indubbiamente arcaico, cruento e illogico, ma, con questo comportamento, le donne dimostrano quanto valgono e quindi quelle che sanno sopportare il dolore sono indubbiamente le più corteggiate.
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