I Maori
I Māori sono un popolo polinesiano, diffuso principalmente in Nuova Zelanda. Il nome significa "normale", in contrasto con “invasori", gli inglesi.
I Maori giunsero in Nuova Zelanda navigando l’Oceano Pacifico a bordo di canoe.
Queste erano dei semplici tronchi d’albero scavato, dotate di un secondo scafo parallelo che funzionava da bilanciere. Questa tecnica permetteva di affrontare molti giorni di navigazione, anche con il mare in burrasca.
Questo popolo fiero, si oppose con grande forza all’arrivo degli inglesi.
In un primo momento gli indigeni vennero spinti e racchiusi al centro dell’Isola del Nord, in seguito furono sconfitti e sottomessi definitivamente.
Decimati dalle malattie e dall’alcolismo, furono ridotti a poche migliaia fino alla prima metà del Novecento.
Negli ultimi decenni hanno ritrovato la forza dell’identità di popolo e conosciuto un forte incremento demografico.
Oggi dispongono di 7 seggi su 120 alla Camera dei rappresentanti e la lingua maori è stata riconosciuta come lingua ufficiale.
Il tatuaggio per i Maori aveva un significato molto importante perché era utilizzato come strumento di comunicazione sociale.
Il tatuaggio indicava con precisione la casta di appartenenza. I guerrieri usavano tatuarsi per raccontare le loro gesta.
Il tatuaggio aveva inoltre anche una funzione estetica: una donna che non aveva tatuaggi attorno alle labbra non veniva considerata attraente.
I MÄori credono che tutte le cose viventi discendano dagli dèi, e che i fiumi, i laghi, le montagne e gli alberi abbiano un’anima divina.
I MÄori, con la loro massiccia corporatura, oggi sono molto apprezzati nel mondo sportivo del rugby. All'inizio delle partite, sono soliti eseguire l'haka, un antico canto mimato, originariamente nato come un'invocazione al dio sole.
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