Isole Galapagos
Le isole Galapagos, di origine vulcanica, sono un mondo a sé. A mille chilometri dalla costa sono tanto particolari da avere ispirato a Darwin la teoria dell’evoluzione della specie.
In queste isole esistono 11 sottospecie di tartarughe giganti che si differenziano tra loro per la forma del carapace.
Questi antichi rettili, che possono raggiungere 300 chilogrammi di peso e superare i 100-150 anni, prima dell’arrivo degli esseri umani (XIX secolo) erano molto numerosi: si stima fossero oltre 250 mila.
Dopo la colonizzazione, a causa dei cacciatori e dell’introduzione di ratti e capre che predano le uova, il loro numero si è ridotto drasticamente.
Ora, in tutto l'arcipelago, non ce ne sono più di 20 mila.
Essendo animali con il sangue a temperatura variabile, hanno la necessità di esporsi al sole per 8 o 9 ore al giorno. Trascorrono anche svariate ore semisommersi nelle pozze fangose sia per un'ulteriore azione di termoregolazione sia per liberarsi dai parassiti e dalle mosche.
Si nutrono essenzialmente di erbe, foglie, frutti, compresi gli spinosi cactus.
Per la salvaguardia di queste tartarughe è stato istituito il Centro di Ricerca Charles Darwin, che si occupa dello studio e del loro ripopolamento.
All’interno del centro lavorano scienziati e volontari provenienti da tutto il mondo che provvedono alla raccolta delle uova di tartaruga al fine di proteggerle dagli animali selvatici.
Le piccole tartarughe, una volta nate, restano nel centro fino a quando non hanno raggiunto l’età per poter sopravvivere in libertà.
video Galapagos
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